sabato 7 dicembre 2013

Titoli di… coda

Passerotto senza coda, amico mio, dove sei finito? Da un po' non ti vedo più becchettare sotto l'ulivo di fronte alla mia finestra… Ne hai trovato uno più soddisfacente? Con più abbondanza di briciole, vermetti e semini? A meno che... tu adesso... ti stia rifocillando... sotto... un cipresso... 

domenica 27 ottobre 2013

Nomen omen

Non amo le definizioni. L'unica nella quale realmente mi riconosco è il mio nome. 

martedì 17 settembre 2013

Dimissioni

Per la pace della vostra mente date le dimissioni da direttore generale dell'universo. 
(Larry Eisenberg)

domenica 28 luglio 2013

Più e meno meno e meno e meno più

Da soli tre giorni non controllo la posta elettronica e mi sembra passata una settimana o forse più... Urge ritrovare una dimensione temporale meno... come dire? no, forse più che altro più... ehm... mah... ma che è 'sto tempo poi?!

venerdì 26 luglio 2013

Praticate gentilezza a casaccio 
e atti di bellezza privi di senso

(Anne Herbert, pacifista americana)


mercoledì 17 luglio 2013

Tutt'altro

Quando penso che mi sto avvicinando al mio 50esimo compleanno (tra un po' neh...), mi vien da dire: "Chi io? 50 anni? No no, massimo massimo ne ho 20!" Non tanto perché invecchio, anche perché il mio fisico non fa testo, quanto perché mi rendo conto che ho ancora un sacco da imparare sulla vita. E forse, rispetto a ciò che ho capito, sono consapevole di non avere molto tempo per godermelo, il mio corpo appunto non parla di longevità, tutt'altro. 

La gentilezza

"Tra le dolcezze dell’avversità, e lasciatemi dire che non sono molte, la più dolce, la più preziosa è la lezione che ho imparato sul valore della gentilezza… Anche il più piccolo gesto di gentilezza può alleggerire un cuore pesante. La gentilezza può cambiare il cuore delle persone".
(Aung San Suu Kyi)

venerdì 12 luglio 2013

Attimo

ecco, questione di un attimo
il dopo è già prima
l'inspiro è già espiro.
la gloria è nel lampo
il tuono solo un'eco.
poi si può voltare pagina
punto a capo, altra riga, nuova storia.
che sollievo. 

Ispirazione

Beato il poeta, che scrive illuminato da una musa ispiratrice... donna eterica, leggiadra, di soli veli vestita e di fiori nei lunghi capelli sciolti, con lo sguardo benevolo e lieto rivolto al suo pupillo... Ah, quanta estasi e bellezza...
Ma... un momento: il poeta ha la musa come guida, forse anche più d'una. E la poetessa? Chi la ispira? Esisterà un... un... un che? Eh già, come si chiamerebbe? Mmmh... sarà mica... un... muso ispiratore?!?

Incroci

Stamattina per la prima volta ho visto le… pescocche?!? Dove andremo mai a finire? Ci ritroveremo un giorno con la rosmaralvia? O con la carottuga? O magari i fikiwi? Certo, già esistono i mapo (orso capo), la batata (naso chiuso?)... E tutto solo ed esclusivamente per fini commerciali ed affaristici! Mazza, che tristezza...

venerdì 28 giugno 2013

Ri-pausa

Ogni volta che riprendo ad utilizzare feisbuc dopo una pausa di qualche giorno (una decina questa volta) subisco sempre un leggero shock... Così oggi, dopo aver fatto un aggiornamento in una pagina, guardato qualche notifica, messo un mi piace a una battuta simpatica sotto una mia immagine, letto poi qualche inutile scambio e qualche post poco entusiasmante (per non parlare della pubblicità...!!!)... ho fatto logout sia dal mac che dall'ipod,  con l'idea di riprendere subito la pausa fino a... a... ad libitum e  riaccarezzando quella di disiscrivermi...

giovedì 27 giugno 2013

E poi all’improvviso il tempo si ferma. Immobile sospeso nel volo di una foglia, l’ultima, della vecchia primavera. E nell’aria, si sente il respiro di un nuovo inizio, di un’attesa senza nome e memoria. Chi eravamo, chi siamo. Il tuo nome sarà il mio? Quanto durerà? Se aspetteremo, durerà tutta un’attesa, un’intera estate, questa vita.
(Maria Zanolli)

lunedì 24 giugno 2013

Unicità

(Driinnn...)
(Chi sarà? Non aspetto nessuno...)
- ...?! Ah sei tu... Era meglio se non ti facevi rivedere. Cos'è, ti senti... solo?
- Ti stai sbagliando, io...
- Ah certo! Tu mi hai tenuto in tuo potere per tutti quegli anni e quello che sbaglia sono io! 
- Non intendevo quello...
- Be', sì, in un certo senso ho sbagliato: mi sono pienamente reso conto di quanto mi avevi soggiogato solo il giorno in cui te ne sei andato. 
- No, il punto è che non sono chi pensi tu...
- Ah ho capito! Sei il... tuo fratello gemello! No, no, aspetta, sei il tuo clone, giusto? Va a dirlo a qualcun altro chi non sei! 
- In effetti non lo sono, se solo guardassi meglio...
- Cosa vuoi che guardi? Conosco a mena dito la tua... In effetti hai qualcosa di diverso... Lo sguardo... È più tranquillo, senza ansia... E anche la tua voce è diversa, è più pacata, non tesa e lamentosa...
- Cosa ancora?
- Il tuo stare di fronte a me, non ti vuoi imporre... non mi giudichi...
- E poi?
- ...Io, io mi sento diverso, non mi sento agitato... non fuori posto... non continuamente inadeguato... Forse è vero, non sei chi penso. 
- Di fatto non lo sono. E adesso lo sai. 
- Gli assomigli molto... Perché non ti sei fatto vivo prima?
- Non eri ancora pronto. E poi sai, non dipende da me o dall'altro stare o meno con te. 
- E da chi allora?
- Da te. 
- Da me? 
- Già. 
- La libera scelta...?
- La libera scelta. Ricordi il racconto dei due lupi?
- ...Sì, certo... vince quello che nutri. 
- E tu hai smesso di nutrire l'altro. E da un po'. 
- Allora se lui era il mio senso di solitudine, tu sei... il mio senso di unicità?
- No, non una sensazione, semplicemente la tua unicità. 
- E adesso?
- E adesso sei libero. 
- Di fare che?
- Di rendere più spedito il tuo cammino. 
- Costi quel che costi. 
- Sì, costi quel che costi, certo. Ma anche... ricavi quel che ricavi. 

venerdì 21 giugno 2013

Condivisione

Nella condivisione non è importante chi dà e chi riceve, ma l'oggetto del dare e ricevere, e il frutto che eventualmente ne scaturisce. 
Nella condivisione dare e ricevere si equivalgono, perché nel momento in cui si dà, allo stesso tempo si riceve; perciò chi ha dato non deve sentirsi in credito o farne un vanto, né chi ha ricevuto sentirsi inferiore o in debito.

Libertà

Mi è stata affidata (o me la sono scelta a seconda dei punti di vista) una libertà grandiosa, assoluta, totale, perché posso non aspettarmi niente, liberarmi dall'impazienza, dal rancore, dalla pretesa. Per certi versi è una libertà gigantesca e sconvolgente, se non spropositata, perché a volte (molte) si tratta di riposare, di aspettare, di fare niente (cosa che richiede una certa arte per evitare di annoiarsi), andando oltre l'attivismo compulsivo di certi momenti, che mi fa perdere in superflue minuzie e pignolerie. Ma di fatto sono libero anche di perdermi, perché ho l'opportunità di capire qual è il vissuto, il disagio profondo che non voglio sentire e di scardinarlo per liberare ulteriormente energie ancora inespresse. 

domenica 16 giugno 2013

Senso di unicità

Stasera mi sono guardato indietro e vedendo la strada finora fatta mi sono chiesto con sincero stupore: ma come ho fatto ad arrivare fin qua? Come ho fatto a superare quei lunghi mesi freddi, quegli acciacchi vecchi e nuovi? Come ho fatto a sopportare di dovermene stare fra quattro mura senza poter vedere quasi nessuno, e più di tutti gli amici più vicini, per settimane e settimane e settimane? Eppure sono qua e tutto ora è come svanito, scomparso, dissolto, poco più di un ricordo che mi lascia indifferente, perché ora come ora mi sento impregnato - carne, ossa, pelle, sensi, emozioni - di ciò che ho costruito, da solo e con gli amici, quelli di sempre e quelli conosciuti lungo il cammino, impregnato di ciò che mi fa sentire parte di un tutto o anche solo di un qualcosa che non ho atteso o preteso, ma al quale mi sono dedicato e sempre mi dedico, convinto come sono che è la condivisione concreta, attiva, partecipata, che cambia questo mondo sempre più impazzito; non l'essere conosciuto, non il successo, non l'eclatanza, non le occasioni perse, non i 'mi piace' (banali appiattimenti dell'apprezzamento), ma i piccoli atti che aggiungono mattone a mattone nel trovare e ritrovare il senso del proprio e dell'altrui esserci.
Così stasera, dopo essermi voltato indietro, ho volto lo sguardo a questo cielo terso, screziato di nuvole bianche e rosa, poi alla terra su cui appoggio i miei giorni; e infine volgendolo dritto davanti a me, riprendo il mio cammino col sorriso sulle labbra, cercando di non stare a sentire il senso di solitudine che è tornato a farmi visita... O sarà forse il senso di unicità, che ora vedo più da vicino, ma ancora non riconosco del tutto e forse un po' mi spaventa?

Sfuggire

Due solitudini non sanno farsi compagnia, si illudono di stare insieme per il piacere dell'incontro, ma lo fanno solo per sfuggire al proprio disagio e quando si lasciano continuano a sentirsi soli. E forse anche di più.

giovedì 13 giugno 2013

Qualche passo

La vita è sempre qualche passo avanti alla nostra capacità di accoglierla in tutte le sue sfumature. Però chi prova a starle dietro (o in fianco) e un po' ci riesce… che spettacolo!

sabato 8 giugno 2013

Cotone!

Finalmente, oggi, dopo 7 lunghi mesi, tutto cotone addosso... Ah...!

sabato 1 giugno 2013

Ciliegie

...Certo è strano il 1° giugno vestirsi ancora di lana, dormire sotto una trapunta, accendere una mezz'ora il riscaldamento e intanto assaggiare le prime ciliegie... (va be' che ci sono ancora i kiwi che chissà da dove vengono) O forse non lo è, è soltanto un'altra dimostrazione che la natura è imprevedibile e la vita... anche!

venerdì 31 maggio 2013

È quel che è 



È assurdo

dice la ragione 

È quel che è 

dice l'amore.
È l'infelicità 

dice il calcolo 

Non è altro che dolore 

dice la paura 

È vano 

dice il giudizio 

È quel che è 

dice l'amore
È ridicolo 

dice l'orgoglio 

È avventato 

dice la prudenza 

È impossibile

dice l'esperienza 

È quel che è

dice l'amore.

Erich Fried

martedì 14 maggio 2013

C'era lacca o non cera?


(qua e là nel web...)


Verrà presto ha trovarci

He gradita la prenotazione

Per fortuna da un po la pioggia a smesso di scendere...

C'e l'abbiamo fatta!

Bisogna lasciare spazio ha chi ne a bisogno

sabato 11 maggio 2013

Mi specchio

"Essere eroi oggi significa opporsi al flusso, contrastare la direzione unica in cui mi sembra vadano le cose. Combattere dall’interno la propria battaglia e non accettare tutto quello che viene acriticamente. La vera cultura è solo individuale frutto di una crescita faticosa. Io mi sento di coincidere poco con l’epoca in cui vivo. Sono autonomo rispetto a tutto, privilegio certi brusii sensibili che colgo in superficie, sento che il mondo si muove diversamente da come mi muovo io. Per questo continuo a fare quello che faccio.
Ecco, se dovessi dire come mi sento e come vorrei sentirmi direi: fedele a me stesso."
Giorgio Gaber

mercoledì 8 maggio 2013

martedì 16 aprile 2013

Nessuno!

Non è ottenendo ciò che più ci manca (tanto meno stando nella perenne attesa di ottenerlo) che troveremo la gioia, la serenità, la pace e la...(continua...)

lunedì 1 aprile 2013

Finirai per trovarla la Via, se prima hai il coraggio di perderti.

Tiziano Terzani

venerdì 29 marzo 2013

Golgota

Come ogni anno, il tempo in questo giorno mi sembra sospeso… Al punto che stamattina mi sono svegliato convinto che fosse sabato… Così ieri... E lo sono tutt'ora... Tanto da pensare che appena finisco qui ascolterò quella tal trasmissione alla radio o sembrarmi strano ricevere una telefonata da un certo numero…

martedì 12 marzo 2013

No… no no… gli "aut aut", i "presto che è tardi", i "non c'è più tempo", gli "entro domani", le ansie da prestazione, e via di questo passo su questioni di non vitale importanza, non fanno più per me. Si rischia di prendersi troppo sul serio e io non ho più né voglia, né tempo, né il fisico.

mercoledì 6 marzo 2013

"Marta, Marta. Tu ti agiti per troppe cose. Maria si è scelta la parte migliore e non le sarà tolta"
(Gesù di Nazaret)

martedì 5 marzo 2013

sacro fuoco

il sacro fuoco è riavvampato
(Wil Coyote annerito)
versi sgorgano spontanei
("mu mu cip cip be be")
parole volano d'intorno
("andele andele! ariba ariba!")
visioni meravigliose si manifestano
("oh oh, mi è semblato di vedele un gatto...")
e canzoni suonano qua e là
("bidibodibu tatara-ta bidibodibe")
che bella da amare la vita
("yabadabaduuuu!")
per quanto poco comprensibile
(gulp! gasp! slurp! slam!)
per quanto urli spesso
("Maaatleeeeyyy!")
non posso che viverla ogni attimo
("hakuna matata")
fino al giorno in cui finirà
("dice il saggio: tutto è bene quel che finisce bene!
e l'ultimo chiuda la porta! sbam!!")

lunedì 25 febbraio 2013

Manca qualcosa

- Ciao!
- Ciao. Ma… vedo che sei impegnato anche tu con la preparazione del nido.
- Sì, sono proprio emozionato!
- Ma… Sei sicuro di essere pronto?
- Certo che sono pronto! Perché, tu no?
- Io sì, ma…
- Ma cosa?
- Niente… Così…
- No, dimmi...
- Scusa devo andare. Ciao!
- ...Mah!
- Ehi, ciao! Quanto siamo impegnati stamattina!
- Sì! È venuta l'ora di metter su una bella famiglia passerotta!
- Ah sì?...
- ...Perché questo "Ah sì" fintamente curioso?
- Ma… Così… Niente… Devo anda...
- No, adesso mi spieghi, perché non sei il primo che mi dice "Ma-così-niente!" e poi se ne va. Fammi capire!
- No… È che… io e gli altri siamo… un po' preoccupati per te…
- Beh, grazie del pensiero, ma non vedo cosa...
- Ci chiediamo se tu ti rendi ben conto di quanto sia impegnativo mettere su famiglia…
- Sì...?
- E viste le tue condizioni quanto possa essere gravoso per te…
- Quali condizioni?
- Beh… Il fatto che ti manca la coda…
- Non è mai stato un problema e…
- Ma non sei preoccupato per i tuoi figli?
- Per cosa?
- Beh… Che potrebbero anche loro nascere senza coda. Non pensi di condannarli a una vita già segnata?
- Nel caso impareranno da me che non avere la coda non significa non essere…
- Ma sentiranno sempre che alla loro vita manca qualcosa!
- ...Ah sì? E alla vostra di vita? Siete sicuri che non manchi proprio niente? E ai vostri figli?

lunedì 11 febbraio 2013

In America

"In America la torcia si chiama pila. I biscotti sono gallette e le ciambelle panini dolci. Una pasticceria si chiama confetteria e la carne macinata si dice tritata. Anziché le bretelle gli uomini portano gli straccali e ogni qual volta li nominano mi immagino un paio di stivali stremati. Invece di un passaggio ti danno uno strappo e se cerchi il gabinetto o un cesso qualunque devi dire bagno anche se non c'è traccia di vasca. E in America non muore nessuno, si passa a miglior vita oppure si decede e la salma, che chiamano i resti, viene portata nei locali di un'impresa di pompe funebri dove la gente si limita a guardarla stando in piedi e nessuno canta né racconta la storia né prende qualcosa da bere, dopodiché viene portata via in un feretro per essere interrata. Dire bara non gli piace e nemmeno seppellire. Non dicono mai neanche camposanto. Cimitero gli sembra più carino."
(da Che paese l'America di Frank McCourt)

mercoledì 2 gennaio 2013

motore 48 Ducati e trombe Madcow...

"Sul suo trono rotellato, ecco il decano Archimede detto Archivio, coscienza storica e filosofica del paese. Partigiano e poi sindacalista, quindi lungamente titolare di una bancarella ambulante di libri finchè i chilometri e la fatica gli avevano piegato la spina dorsale. Pur malato, torchio e mezzo cieco, era vispissimo. La sedia a rotelle, da lui dotata di motore 48 Ducati, raggiungeva i 36 chilometri all'ora ed era provvista di trombe Madcow da autocorriera. Guai a tagliargli la strada."
(da Pane e tempesta di Stefano Benni)